RINNEGATI - 10/09/1000 - LoK'TaR

Ora il preticello che avrebbe dovuto salvare le chiappe a tutti quanti sembrava suo cugino Spaccaossa quando all'età di 18 lune piene disse di aver visto il fantasma di un vecchio orso, tutto questo dopo aver bevuto dal pentolone della vecchia Niob'eh, la strega del villaggio. 
Il chierico parlava di fantasmi e chiedeva loro se l'avevano visto. Lok'Tar si voltò diverse volte per capire di cosa stesse farneticando il prete, ma continuava a non vedere nessuno a parte un via vai di gente. 
La cosa iniziava a farsi lunga per la poca pazienza del mezz'orco. 
Se poi bisognava ancora attendere Ayame, Brandibacco, Ulderì ed Arbea le cose rischiavano di finire all'alba. Odiava le notti insonni. Lo mettevano di malumore. Gli toglievano l'appetito. 
Si sedette a terra quando Ariel andò incontro al topo pirata con cui avevano parlato al mattino. Se lo ricordava. Era quello che lo aveva apostrofato con l'appellativo di grande o grasso, non ricordava, ma infondo non importava. Gli era stato simpatico.
Il topirata, così era stato catalogato nella mente di Lok'Tar il piccolo Trotik, fece nuovamente una battuta sul suo peso. Il mezz'orco sorrise di rimando.
"Gaurda che va a finire che me la mangio per davvero la tua barca..." disse sorridendo e strizzando l'occhio al piccolo topirata.
Rimase comunque seduto ed iniziò a giocherellare con il suo coltello di ceramica, ricordo di famiglia che si portava sempre dietro. La sua prima arma, che allora sembrava grandiosa ed ora, nelle possenti mani, era poco più di un temperino.

NON GDR
Lok'Tar attende il responso di altri. Non faccio esprimere alcuna opinione sul da farsi al grande mezz'orco per evitare di influenzare la vostra decisione.
 

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