RINNEGATI - 03/09/1000 DI - DuNgEoNmAsTeR

L'esila e aggraziata figura elfica sorrise a Brandibacco. Un sorriso che avrebbe aperto le porte di una città sotto assedio. La testa s'inclinò ancora più a destra e lo sguardo passò da Morgon a Pikel, passando per Brandibacco, Ayame ed Ariel.

"Sua Leggiadria mi piace... ben detto mezz'uomo... sappi che avrai un posto di riguardo..."

La voce dolce e delicata accarezzò le orecchie di tutti quanti come se qualcuno stesse accarezzando ognuno di loro. La cosa sembrò instillare in ogni membro del gruppo un sentimento benevolo nei confronti di quell'elfa così misteriosa. Per certi versi ognuno di loro era affascinato da un'aspetto di quella creatura ed al contempo ne sembrava aver timore.

"...sento però anche dell'astio..."

continuò l'elfa, posando lo sguardo su Morgon. Serietà e freddezza era ciò che vi si poteva leggare in quel momento.

"...vedo che avete dei problemi con il vostro amico... lasciate che vi aiuti!"

L'ultima parte della frase non suonò tanto come una richiesta in merito ad una loro eventuale autorizzazione, quanto piuttosto un ordine perentorio.


Si mosse ad una velocità assolutamente anormale per un essere umano. In un batter d'occhio si ritrovò accanto a Pikel, alle sue spalle. Lo abbracciò ed accarezzandolo dolcemente su una guancia, come una mamma potrebbe fare con il proprio figlio, iniziò a sussurrare qualcosa. Dal sussurrò venne generata una piccola sfera di luce sul palmo della mano e la mano continuò ad accarezzare dolcemente il nano sulla guancia. A mano a mano che la mano accarezzava il nano, la paralisi e los stato di pietrificazione che lo avevano colto iniziarono a sparire. Dapprima la testa e poi gli arti periferireci.

Non appena la testa fu liberata dallo stato in cui si trovava lei passo davanti a Piekl, dando così le spalle al resto del gruppo, guardò il nano dritto negli occhi e sorridendo sussurrò qualcosa al suo orecchio destro che solo luì potè sentire. (NON GDR SOLO PER PIKEL - Ti mando una mail per farti sapere cosa ti dice).

Fatto questo, così come si era mossa in avanti, tornò a sedersi al limitare del pozzo.

"Io sono colei che viene dai ghiacci, io sono colei che tutto può comandare, io sono colei a cui non si può resistere, io sono colei che nel corso dei secoli molti hanno chiamato con tanti nomi, in alcuni poemi del passato alla mia figura è stato dato il nome di Elhenha, in altri casi mi hanno chiamata Cirche, forse mi avrete sentito nominare con il nome di Afhrodithe, Freia, Parvathi o tanti altri ancora... il primo nome che fu scelto per me, al momento della mi seconda nascita, fu Lu Li-La-Lith... ma voi potete chiamarmi  Leggiadra." concluse sorridendo.

Quel sorriso lasciava trasparire un piacere in tutto quello che aveva detto. Il sorriso lasciava trasparire anche una vena di solitudine, di tristezza. In ogni caso, ancora una volta, tutti quanti i membri del gruppo sentirono una sorta di attrazione nei confronti dell'elfa. Qualcosa che visceralmente fece venire a tutti loro voglia di sorriderle.

"Ma ora... è il momento di eliminare le mele marce!".

L'elfa spostò lo sguardo verso Pikel.

Non ci volle molto... Pikel era nuovamente libero di muoversi e di parlare.


NON GDR
Come volete procedere?




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