RINNEGATI - 03/09/1000 - PIKEL


GDR

I thoul fecero la loro comparsa cogliendo Pikel di sorpresa. In automatico però, il nano attinse alla sua grande esperienza di guerriero per porre quanto meno rimedio con una difesa il più possibile efficace e veloce. In un batter d'occhio l'essere mostruoso alzò l'arma ma il nano fu lesto a spostarsi di lato mandando il colpo a vuoto. Brandibacco era vicino a lui, impegnato a sua volta contro l'altro Thoul.
Scansato il primo colpo, Pikel si riassettò in una posizione migliore, pronto a cominciare il vero scontro. L'avversario si fece di nuovo avanti cercando di trovare una falla nella sua difesa ma anche questa volta dovette far fronte ad un colpo a vuoto, Pikel si difese di nuovo in maniera sontuosa, portando l'arma nemica verso l'esterno con il dorso della sua ascia. Con quel movimento il Thoul cadde nella sua trappola, allargando il movimento del suo braccio dovette forzatamente scoprire il fianco e Pikel fu lesto ad approfittarne con un possente taglio dell'ascia. Le feroci urla di dolore dell'essere mostruoso caricarono ancora di più il nano che rispose a sua volta con un urlo rabbioso bramando la sua preda.
Il thoul però si ricompose subito, spinse sulle gambe ed attaccò con rabbia. Il primo affondo non colpì il bersaglio ma fu solo il preambolo a quella che era il suo obbiettivo: scomporre la posizione del nemico.  La sorte fu dalla sua parte e Pikel subi' il colpo successivo ad un magistrale cambio di mano con l'arma. La ferita che si aprì sulla sua coscia gridava vendetta. Contro questi nemici inoltre, non ci si poteva permettere di essere feriti con il rischio di rimanere paralizzati. In questo caso gli andò bene ma avrebbe dovuto fare molta più attenzione, il nemico era tosto e bisognava alzare il livello del combattimento. Pikel si avvento' su di lui fintando un colpo dal basso per poi ruotare l'ascia attaccando verso l'alto: la mossa ebbe i suoi frutti colpendo la spalla del nemico e lacerandola. Di contro però, il Thoul fu lesto a controbattere colpendo il nano al braccio generando una brutta ferita. Era uno scontro duro e più passava il tempo più Pikel capiva che avrebbe dovuto superarsi per avere la meglio. Oltretutto capì anche che avrebbe dovuto fare in fretta: la prima ferita che gli aveva inferto, quel brutto taglio al costato, si stava rimarginando con una velocità fuori dal comune...  

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