RINNEGATI - 03/09/1000 DI - Morgon

Morgon si voltò verso Pikel per rispondere a tono e per spiegare all'amico nano che in determinati frangenti non c'era tempo per le buone maniere e che in ogni caso non ne sarebbe stato capace. Soprattutto il nano, compagno d'avventure di vecchia data doveva saperlo. Morgon avrebbe voluto dire che le buone maniere, in quel frangente, potevano mettersele sotto le scarpe, che dovevano uscire da li sotto velocemente, che c'era un atmosfera che non gli piaceva, e tante altre cose; ma alla fine non disse nulla.

Quando stava per aprire bocca arrivarono le parole diplomatiche di Brandibacco, sotto l'egida approvazione di Ayame, e poi tutto d'un tratto, senza nemmeno una parola, un cenno, o chissà che, Ariel sparì dalla vista di tutti.

Subito Morgon ipotizzò che il suo fare burbero avesse sortito un qualche effetto e che la piccola creatura si fosse lanciata in perlustrazione; da qui il sorriso tronfio che comparve sul viso del mago. Poi un pensiero attraversò la sua mente ed il sorriso pian piano scomparve.

- E se si è offesa e se n'è andata? Avremmo perso una preziosa alleata! Qualcuno che può diventare invisibile a piacimento direi che è un alleato prezioso ... -

Stava valutando la presenza di Ariel in termini di vantaggi e svantaggi per il gruppo, in maniera forse fredda e distaccata, ma Morgon era fatto così. Stava facendo questi pensieri quando fu colto da un nuovo filone di trame pensierose.

- E se invece si è arrabbiata? E se da alleata si trasformasse in una nemica? Non sappiamo molto di lei, ed effettivamente anche lei non sam olto di se stessa... ahh adesso basta... Troppi pensieri... Morgon, stai concentrato

Alla fine decise di non rispondere a Pikel, sarebbe stato come ammettere che il nano aveva ragione. Ah, l'orgoglio maschile. Passato completamente il sorriso orgoglioso di chi pensa di avere ragione disse al vuoto:

"Ehi Ariel, ci sei ancora?"


Commenti