RINNEGATI - 03/09/1000 - PIKEL


GDR


Pikel rimase in silenzio anche dopo che i suoi amici si furono allontanti. Pulì la sua ascia e ne rimiro' il taglio perfetto della lama, quell'arma aveva davvero un magnifico equilibrio e lui ne era comprensibilmente compiaciuto. Ad un certo punto pero' ruppe quel silenzio surreale rivolgendosi al prigioniero e sempre continuando a fissare la sua arma disse: "Sai...ci sono delle cose che proprio non sopporto, che mi fanno montare una rabbia dentro che nemmeno te lo immagini...e tra queste ci sono quei pezzi di sterco che sfruttano dei poveri bambini per i loro scopi meschini". Come a voler sottolineare quelle ultime parole volse uno sguardo iroso verso il prigioniero per qualche secondo tornando poi a rimirare l'arma. Lasciò volutamente cadere altro silenzio poi continuò: "E sai un'altra cosa? i miei amici sono andati via perche' non sopportano la vista del dolore che infliggo a pezzenti come te..." dicendo cio' si voltò verso Ismael e si avvio' verso di lui proseguendo: "Pero' diciamo che oggi mi sento inspegabilmente buono e se mi dirari tutto.. ma proprio tutto quello che sai...beh forse non ti farò poi così male...". Avvicino' l'ascia all'orecchio del prigioniero fino a toccarlo con la lama poi disse urlandogli in faccia:" PARLA!!!VOGLIO SAPERE TUTTO SU QUEI TIZI INCAPPUCCIATI E SU QUESTO TEMPIO!!"

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