RINNEGATI - 02/09/1000 DI - DuNgEoNmAsTeR

NON GDR
Allora cari avventurieri e cari lettori di questo blog, che poi, non essendo questo blog il più famoso di internet, lettori ed avventurieri coincidono; il vostro dungeon master prima di lasciare casa per passare una settimana al mare, vi saluta con il riassunto della sessione dal vivo di qualche giorno fa (due settimane per la precisione).

GDR
Brandibacco lasciò i compagni sulla strada e si addentrò dapprima nella boscaglia e poi all'interno della piccola foresta che cresceva a circa duecento metri dalla via. La completa oscurità non era un grosso problema per il piccolo halfling, stava avanzando alla ricerca di un rifugio come suggerito dal mago, quando d'improvviso una luce, una scia di calore, attirò la sua attenzione a circa centro metri in direzione ovest. Incuriosito e prima di tornare indietro ad avvisare i proprio compagni, decise ad avanzare verso la fonte di luce. Arrivò fino al limitare di una radura circondata da cespugli. 


Di giorno prababilmente sarebbe apparso come un posto incantevole, ma ora, tutte quelle figure incappucciate di rosso, che attorniavano una pira al centro della quale era stato posizionato un palo di legno e la figura che stava parlando con la torcia in mano, rendevano il luogo inquietante.
Brandibacco non riuscì a capire tutto quello che veniva detto, ma percepì chiaramente le parole "Elfi", "Vendetta", "Fuoco purificatore".
L'halfling tornò indietro per avvisare i compagni. Si mossero all'unissono ed avanzarono guidati dalla vista dell'halfling e dall'avanzare in linea retta di Pikel, anche lui a suo agio con l'oscurità grazie alla sua infravisione.
Quando arrivarono la scena era ulteriormente cambiata. Un elfo, visibilmente picchiato e tumefatto in volto, avanzava in catene, tirato e strattonato da uno degli incappucciati. Lo percuotevano e gli sputavano addosso nel suo incedere zoppicante.


Non ci fu molto tempo per pianificare o per decidere come agire. Pikel partì alla carica e decise di rompere l'accerchiamento di incappucciati intorno all'elfo. Gli altri Artigli del Drago non poterono fare altro che seguirlo e dar battaglia, con l'intento di liberare quell'elfo.
Lo scontro fu più cruento di quello che forse ci si sarebbe aspettati, soprattutto Ayame ne uscì malconcia, tanto da dover ricorrere ai propri poteri curativi; ma alla fine, ancora una volta, Pikel, Ayame, Brandibacco e Morgon ne uscirono vincitori. Alcuni degli incappuciati morirono, tra cui il carismatico capo che sembrava avere una grande influenza su tutti gli altri, mentre la maggior parte degli altri, fuggì nella foresta.


L'elfo, liberato, diede anche una mano durante la battaglia, ed alla fine si presentò come Eltharion, generale di Alfheim (il grande regno elfico circondato dalla Repubblica di Darokin). Ringraziò gli Artigli del Drago come meglio fu in grado di fare in quel momento, e prima di andare via, si dichiarò loro servitore ed in debito con loro, se mai il destino li avrebbe messi ancora sulla stessa strada. Scomparve tra le fronde della foresta avvolto dal mando oscuoro della notte.
Il resto della notte passò tranquillo e permise a tutti di riposarsi e rifiatare.

Il giorno successivo, alzandosi di buon mattino, si unirono alle molte persone che percorrevano la strada e si dirigevano a Darokin.

La città comparve all'orizzonte superata l'ultima collina. Era quanto di più grande tutti gli avventurieri avessero mai visto in vita loro. Maestosa, luccicante al primo sole del mattino, divisa in due dallo scorrere del fiume si presentava anche più grande man mano che ci si avvicinava.


Non appena varcarono la soglia delle mura si ritrovarono sospinti da una grande folla. Avevano da poco superato alcune strade secondarie che la  appena la gente iniziò a diradarsi, fu in quel momento che vennero additati e chiamati da uno strano figuro, appostato all'angolo di un vicoletto secondario. Lo strano figuro, quando gli Artigli del Drago si accinarono disse loro "Ehi voi, siete nuovi di Darokin, vero? Siete appena arrivati o sbaglio? Pentitevi delle vostre male azioni, pentitevi del vostro passato, loro stanno arrivando... l'ora è giunta!". Detto questo sparì di corsa. Senza dare spiegazioni e senza dare modo di ribattere.
Dopo questo strano incontro la priorità era trovare un posto dove dormire e dove mangiare. Pikel, Morgon, Brandibacco e Ayame trovarono posto presso la locanda del Cigno Bianco, gestita da un tale di nome Cristal, un anziano signore con l'abitudine di sfregarsi continuamente tra loro le mani.

Il gruppo fece il punto su cosa fare in merito al capitano Achab ed a quanto avevano scoperto. Decisero di indagare per capirci di più in merito per poi prendere una decisione, se mettere i bastoni tra le ruote a colui che aveva mentito loro e sembrava averli usati per i propri scopi, piuttosto che fregarsene ed andare in cerca di avventure altrove.

Il giorno successivo, usciti per le affollate vie di Darokin, in cerca di un posto dove poter chiedere informazioni, Pikel si rese conto  che qualcuno aveva aperto il proprio zaino. Volandosi di colpo trovò un ragazzino di circa 12 anni con una delle sue pozioni di Cura Ferite Leggere tra le mani.


Prima che potesse dire o fare alcunchè il ragazzino partì di corsa in mezzo alla folla, agile e veloce come un gatto, secondo una procedura che doveva aver messo in pratica molte e molte volte. Pikel, infuriato, partì all'inseguimento del ladruncolo e quando questo fece l'errore di infilarsi nei vicoli laterali, meno affollati e con un percorso fatto di continui cambi di direzione, brusche frenate e ripartenze, iniziò a guadagnare terreno.

Riuscì a raggiungerlo ed a recuperare il bottino all'arrivo in una picola piazza. La piazza era circondata da baracche, case ammassate una sull'altra e cresciute senza un preciso ordine che non fosse quello dato dall'andamento circolare delle rovine di quello che un tempo doveva essere stato un tempio, poste proprio nel centro.


Quando Pikel afferrò il ragazzo e lo sollevò, domandando a quest'ultimo un secco "Perchè?" questi rispose ripetendo semplicemente "Vi prego, non fatemi del male!".

Non riuscirono ad estorcere alcuna informazione al giovane ladro, anche perchè alle orecchie del gruppo, che nel frattempo aveva inseguito Pikel, arrivò una voce tagliente come il filo di una spada.

"Bene, bene, bene, cosa abbiamo qui? Vi siete smarriti? Oliver, tu sparisci, con te faremo i conti dopo. Te l'ho detto mille volte che non devi farti scoprire."

Si trattava di un tizio vestito malamente, con pochi capelli in testa, ma la caratteristica che più balzava agli occhi erano due profondi tagli da pugnale che scavavano le guance dell'uomo fino alla bocca.

"Ora, penso si possa dire, che siete in un mare di guai... signor Mac Duffy, avrebbe la cortesia di uccidere questi signori ed anche la signorina..."

Dietro di lui comparve un'ombra enorme che avanzò verso la luce. Era un omone dalle dimensioni spropositate. La testa enorme poggiava praticamente sulle spalle, il collo non era visibile, ed un'enorme pancia faceva da contraltare perfetto alle corte gambe. Denti marci ed occhi strabici rendevano il figuro davvero pauroso alla vista, e lo spadone che portava in mano non migliorava le cose.

Quando lo scontro iniziò una parte del gruppo si lanciò contro il gigante mentre altri contro il tizio con le cicatrici, ma d'improvviso si aprì un terzo fronte di battaglia; da un balcone non troppo distante, un tizio incappucciato iniziò a scagliare delle frecce verso gli avventurieri.

Il piccolo Oliver ovviamente si dileguò in un baleno.

Anche in questo caso lo scontro non fu dei più facili, ma gli Artigli del Drago riuscirono a far fuggire il gigante e l'arciere incappucciato (evidentemente la loro fedeltà non era stata pagata da garantire il sacrificio della loro stessa vita).

Il capo, Smail, decise di arrendersi. Lasciò cadere le armi. S'inginocchiò a terra ed alzò le mani. Fu in quel momento che dalle baracche tutt'intorno una folla di poveracci iniziò ad uscire in piazza. Mantennero le dovute distanze, impauriti da quegl'individui armati, ma rimasero fermi ad attendere cosa sarebbe successo.


NON GDR
E la sessione di gioco è terminata all'incirca così. Direi che per ora può bastare. Se qualcuno vuole scrivere in merito a cosa decide di fare il proprio personaggio è il benvenuto, se tra una settimana nessuno avrà scritto nulla, manderò avanti l'azione di gioco descrivendovi cosa succederà di nuovo.


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