UN PROBLEMA SORGE AD OVEST - 26/08/1000 DI - DuNgEoN mAsTeR

NON GDR
Preciso che per l'evolversi di quanto segue ipotizzerò che Pikel, da buon nano, sia ancora piantato davanti alla porta. Testone e deciso come solo un nano saprebbe essere. Non ha gradito l'arrivo delle guardie della duchessa ed ha deciso di rimanre al suo posto come se qualcuno lo avesse piantato in quel punto. Come una roccia conficcata nel terreno, Pikel è davanti alla porta della cella in mezzo alle due guardie che se ne stanno dritte ed un poco imbarazzate per la situazione.

GDR
Pikel ed Ayame entrarono nel palazzo e subito venne loro incontro un soldato dall'aria trasalita e colto di sorpresa, con l'elmo leggermente più grande della sua testa che gli ballonzolava sul capo. 
Era evidentemente andatosi a sedere su una sedia poco distante, vista anche la tarda ora della notte.
"Chi sie..." la domanda gli morì in gola nel riconoscere Brandibacco ed Ayame. La fama degli Artigli del Drago si stava infatti diffondendo molto velocemente tra le persone di Forte Destino e tra le persone del Granducato di Karameikos che erano giunte con il grosso dell'esercito, e questo soldato non faceva certo eccezione. Un ragazzo giovane, sicuramente proveniente dalle zone intorno a La Soglia.
"Vi chiamo il coman..." le parole, ancora una volta gli morirono in gola al solo cenno di Brandibacco, che alzò una mano.
Il ragazzo annuì alla spiegazione che stavano cerncando Pikel, sorrise indicando le scale che conducevano di sotto, spiegando la situazione comica che avrebbero trovato. 
"... lo fa apposta vi dico... scorreggia e rutta di continuo... lo fa per dispetto... ne sono sicuro... da morir dal ridere. Mi spiace solo per i miei compagni la sotto...".

Effettivamente quando Brandibacco ed Ayame scesero le scale, ancora prima di girare l'angolo dove si trovava la cella del Barone, udirono un fragoroso peto, ed una fragorosa risata seguita da "AHHHH... ora mi sento meglio... e voi ragazzi?"

Brandicacco e Ayame chiamarono Pikel, che fu contento di vederli e per la prima volta da diverse ore si allontanò dalla cella del Barone. Anche i due ragazzi messi a guardia a cui era toccato il primo turno, furono contenti di vedere Brandibacco ed Ayame, ma soprattutto di veder allontanarsi Pikel.

Quanto doveva essere detto fu detto e quanto spiegato, spiegato. Ora si trattava solo di aspettare.

Non dovettero aspettare molto. Un colpo come di cannone risuonò per l'aere. Una luce come di giorno illuminò la notte. 


Passarono diversi secondi di silenzio in cui tutto si fermò per iniziare a vorticare non appena un secondo colpo risuonò in direzione delle mura posteriori del castello.

"ALLE ARMIIIIII... SVELTIIII" risuonò la potente voce del comandante della guarnigione mandata al castello. 
"UN ATTACCO! ALLE ARMI!".
Arrestò la corsa di un soldato che si stava lanciando nel cortile del palazzo e lo fermò con la sola forza del braccio.
"Voglio sapere da dove ci attaccano e con cosa abbiamo a che fare... MUOVITI!" l'ordine arrivò così perentorio che il ragazzo quasi cadde dallo spavento. Uscì di corsa come non aveva mai fatto in vita sua.
Il comandante sembrò non accorgersi di Brandibacco, Ayame e Pikel.
 
 KABOOOOOOM.

Ancora un colpo.

NON GDR
Non avete visto salire le scale ai due soldati di guardia, nonostante il palazzo sembri ora un formicaio impazzito, con gente che urla e corre in ogni direzione.
Piccolo problema che ora però dovete risolvere se volete uscire con il Barone.
A voi!
Aggiungo solo che Morgon si è accorto del gran frastuono che proviene dal palazzo, non essendo troppo lontano.

Commenti