UN PROBLEMA SORGE AD OVEST - 25/08/1000 DI - MoRgOn

"Quel figlio di un'orca delle terre selvagge!"

Fu con questa esclamazione che Morgon rispose implicitamente alla domanda di Pikel. Il suo sguardo, dopo aver esaminato la stanza ed il suo contenuto, si era posato su Catharandamus.  Il mago era da un lato affascinato dalla magia e dall'ingegno che erano senz'altro serviti per riuscire a far stare una stanza tanto grande in quella che avrebbe dovuto essere una stanza più piccola; dall'altra, la vista del giovane chierico già affrontato, gli fece venire in mente Hengist... il loro compagno scomparso... il compagno con cui, insieme a Pikel tutto era iniziato.

"Sicuramente ci sono delle trappole magiche qua dentro...." fece una pausa e sembrò aver recuperato un poco di lucidità.
"Il vecchio mi sembra un mago molto potente... oltre le nostre possibilità. Anche l'altro con i capelli lunghi è senz'altro un mago... meno potente, ma comunque forte...".

Morgon si portò davanti ai compagni. Entrò nella stanza e rivolgendosi a quello che doveva essere il barone Von Hendriks disse "Barone... siamo qui per lei..." iniziò con tono ossequioso, per proseguire con un tono a lui più congeniale. "...hai finito. Qui fuori le creature demoniache che sono state evocate sono state sconfitte. La popolazione ha vinto ed ha conquistato la propria libertà. Hai passato il segno!".

Fece ancora una pausa e poi aggiunse.

"L'esercito di Karameikos sta arrivando... sei finito... risparmiati inutili spargimenti di sangue... ed arrenditi!"

Non sapeva se tutte le informazioni che aveva fornito erano vere, ma sperava che colpissero il barone. Poi aggiunse sottovoce aggiunse solo per i suoi compagni.
"Questa volta sarà dura... siete tutti pronti? Io mi prendo cura di quel maledetto chierico dei miei stivali!"

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