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Visualizzazione dei post da settembre, 2016

UN PROBLEMA SORGE AD OVEST - 24/08/1000 DI - MoRgOn

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Morgon si voltò indietro verso il fondo del vicolo in cui si era infilato, aspettandosi di vedere i suoi compagni seguirlo. Non sbucò nessuno. La curiosità, in quel momento, fu più forte di tutto, ed allora avanzò verso la piazza. Si fermò ad ogni angolo per assicurarsi che non ci fosse nessuno in vista. Solo una volta vide una delle figure ammantate di nero ed incappuciate muovere di corsa in fondo ad un vicolo. Cercò anche di fare attenzione ai tetti delle case. Arrivò al limitare della piazza e lo spettacolo che gli si presentò davanti agli occhi era orrendo. A terra giacevano diversi popolani, trucidati o colpiti a morte. La battaglia infuriava, con la resistenza che stava cercando di fermare gli orchi, che nel mentre stavano procedendo con la mattanza. - Merda! Merda! Merda! Ma cosa aspettano quelli a scendere dalle mura...ahhh al diavolo, qui bisogna fare qualcosa e bisogna farlo subito... - Questi pensieri attraversarono la mente del mago mentre la sua mano solle

UN PROBLEMA SORGE AD OVEST - 24/08/1000 DI - DuNgEoN mAsTeR

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GDR Morgon scese con relativa facilità. Diciamo che, per il mago, risultò decisamente più facile rispetto alla salita, in cui la poca forza nelle braccia e nelle gambe non fu d'aiuto. In un batter d'occhio, appena si lasciò cadere a terra, sparì dalla vista dei compagni dietro il muro della casa più vicina. Mentre il resto degli Artigli del Drago stava pensando su cosa fare, ancora acquattati sulla sezione orientale delle mura, la strana nebbiolina che lenta ma inesorabile stava scendendo dalla collina su cui si trovava il castello che dominava Forte Destino, raggiunse le mura della città da nord. Una sorta di fischio prolungato, proveniente dai vicoli in direzione della piazza, attirò l'attenzione di tutti. Un grido si levò dai tetti e dalle strade " PER LA RESISTENZA... PER LA LIBERT À DELLA BARONIA... ". Poi si levarono dalla piazza le riconoscibili grida di uno scontro. Per quello che era dato di capire, quelle figure avvolte in manti ner

UN PROBLEMA SORGE AD OVEST - 24/08/1000 DI - DuNgEoN mAsTeR

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Quel pugno alzato, segnale ripreso da tutti i sottotenenti del battaglione, segnale di non seguire il nemico, arrivò in un attimo a tutte le compagnie. Quando Walgar, il comandante del battaglione si voltò, fece cenno allo sbandieratore di innalzare la bandiera verde e gialla. Attese alcuni istanti e vide che anche gli altri due battaglioni stavano facendo lo stesso. Il contingente del Granducato, che stava per scontrarsi nella Colline Barren, decise di non seguire il nemico che ora fuggiva all'impazzata per tornare nelle terre della Baronia.  - Tornano dal loro padrone... con chissà quale speranza... o paura nel cuore... - pensò Walgar osservando quelle creature dalla pelle verde correre via calpestando morti e feriti, non curanti di niente e di nessuno. << Signore... >> Una voce giovane e squillante lo riportò alla realtà. Si voltò verso il basso. Ai piedi del suo cavallo c'era Roddick, il giovane scudiero che glie era stato assegnato. <&l

UN PROBLEMA SORGE AD OVEST - 24/08/1000 DI - MoRgOn

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Morgon arrivò in cima alle mura con un poco più di fatica rispetto ai suoi compagni. Faticava sempre come un mulo nelle prove fisiche. Quando scavalcò il parapetto e si ritrovò in piedi a cercare di riprendere fiato, venne strattonato da Pikel. Lo strattone del nano lo fece letteralmente volare a terra vicino ai compagni. << Ma sei imp... >> Venne prontamente silenziato dalla mano di Brandibacco che gli si posò saldamente sulla bocca bloccando il fuoriuscire della voce. Tornò in sè e fece cenno a Brandibacco di aver capito. Poi lanciò un'occhiataccia a Pikel. Le urla che riempirono l'aria fecero rabbrividire Morgon. Quando Ayame fece cenno ai compagni di osservare i tetti in direzione della piazza, Morgon non guardò in quella direzione, decisamente più incuriosito di quello strano fenomeno atmosferico che stava scendendo dalla collina dove troneggiava il castello e che avanzava verso la città. Quella nebbia, con quella strana forma, come se fosse