GDR Pikel rimase sorpreso dalla scoperta del passaggio...chi mai si sarebbe immaginato una serie di cunicoli sotto delle abitazioni! si avvicino' all'ingresso e rimase inorridito dalla fattezza del corridoio....scavato in maniera orribile...di sicuro non poteva essere stato un nano a farlo o meglio, così se lo augurava! in qual caso avrebbe dovuto fare con lui due paroline su cosa sia la suprema arte dei nani.... Detto ciò volto' il capo verso gli amici e disse loro: "beh...cosa stiamo aspettando? vorremmo mica girarci indietro proprio adesso no? avanti dai!" e fu così che, arma in pugno, Pikel si avviò ad inoltrarsi nel cunicolo....

La tensione era papabile. Probabilmente le avventure vissute fino a quel momento avevano lasciato degli strascichi nell'animo degli avventurieri. In fondo erano solo in una cantina. Ma in qualche modo quell'ambiente li stava rendendo nervosi. La signora Thanato che non era entrata in casa, ma era rimasta fuori, rispose alla domanda di Riddack << Sono settimane che sento le voci dei demoni provenire dalla cantina. All'inizio solo la notte. Poi mi sono accorta che a volte, al mattino, mancavano cibarie od oggetti; ma non ho mai dato troppo peso a queste cose, pensando alla mia memoria. Sapete com'è? Non sono più una giovincella. Ma questa mattina ho sentito le voci in maniera distinta e chiara. Non era mai stato così... >> Si voltarono a guardare la normalissima cantina. Tornarono a guardare la vecchia, a pochi metri di distanza, fuori dalla casa. Nuovamente la cantina. Nulla di nulla. Erano ormai pronti ad uscire, decisi ad inscenare un qua

GDR Di demoni, nella cantina, nemmeno l'ombra. E di questo Hengist ne era certo: in quanto Chierico possedeva una particolare capacità nell'intuire l'esistenza di poteri occulti all'opera attorno a lui. No, nessun demone. Ma di certo il fatto che fossero stati tutti riuniti in uno spazio angusto, con una sola via di fuga, umido, sporco e probabilmente pericolante, non riusciva a mettere a suo agio nemmeno il pacioso servitore di Pelor, che sempre cercava di guardare al meglio di ogni persona e di ogni situazione. Brandibacco si spostò cauto verso l'entrata della cantina. Riddack, portandosi una mano alla spada, si rivolse direttamente a chi li aveva condotti in quel luogo, la signora Thanato. Hengist, dal canto suo, si guardò attorno con ancora più attenzione, mettendosi una mano in tasca e stringendo con forza il suo sacro simbolo di Pelor. Qualcosa non andava. Che cosa stava succedendo?

Brandibacco si sentiva a disagio, era come se soffrisse di claustrofobia... Si era lasciato convincere da Pikel a seguire l'anziana signora nella sua casa, e ora si ritrovavano in quella cantina odorosa di muffa, umida e decisamente poco invitante... oltretutto di demoni neanche l'ombra (per fortuna, avrebbe osato dire!)... Ma una sensazione di pericolo incombente aleggiava comunque nell'aria... Davvero stavano per manifestarsi oscure presenze? ... o era forse la sensazione di trovarsi in trappola? "Uno di noi in avanscoperta a rovistare nella cantina... Chi vuole farsi avanti? Ma sarà meglio che qualcuno controlli l'ingresso, non vorrei rimanessimo chiusi qui dentro, o giungessero dei nemici alle nostre spalle, per tutta l'erba pipa di tutti i decumani! Mi offro io per la retroguardia... Non mi sento affatto tranquillo, compagni avventurieri, sento puzza di trappola lontano un miglio!" Dicendo così, l'halfling retrocesse dietro il gruppo, por

GDR Aveva seguito la vecchietta assecondata da Pikel, che oltre la parola sembrava aver ritrovato anche il buonismo, ed erano giunti nello scantinato che sembrava pieno solo di muffa e cianfrusaglie.. 'Che spreco di tempo..gli unici demoni che troveremo sono quelli nella testa di quella vecchia' pensò tra sè e sè Riddack mentre dava un occhiata alla stanzone umido nella speranza di trovare qualcosa di utile... Se davvero c'era qualche oscura presenza sarebbe stato un bel problema combattere lì sotto e ancora più difficile uscirne senza danni... la sensazione di trovarsi in trappola iniziò a farsi strada nella coscienza del ladro che, portando una mano all'elsa della spada e l'altra alla ricerca dell'anello magico in una delle tasche segrete, chiese alla signora Thanato:             'Da dove provenivano le voci che ha sentito?? è la prima volta che succede??'

La vedova balbettando consegnò la chiave di casa a Lesto che la passò a Pikel, il primo ad essersi alzato. Usciti in strada, che tra l’altro si stava movimentando con l’andirivieni di gente, indicò al gruppo come arrivare a casa Thanato, distante poche decine di metri dalla piazzetta, in direzione nord. Arrivati davanti alla porta rossa della casa, l’aprirono. Entrarono. Nella stanzetta in cui si trovavano sul grosso tavolo c’era un piccolo mucchietto di farina. Parte della farina era per terra. Un mestolo ed uno straccio, anche loro erano in terra. Il focolare accesso bruciava la legna scaldando la stanza. Una piccola porta, sul muro di fronte, portava alle scale che conducevano al piano di sopra. Ancora una porta, parzialmente nascosta dalle scale, conduceva invece alla cantina. Luogo dal quale l’anziana signora aveva detto di aver sentito le voci dei demoni. La cantina era uno stanzone, umido e dalle pareti scavate approssimativamente, ed approssimativamente puntellate

Brandibacco, intento ad "assaggiare" 3-4 fette della deliziosa torta che il locandiere aveva messo a loro disposizione, ancora un po' insonnolito e pensieroso riguardo gli ultimi avvenimenti della sera prima, ci mise un attimo a riscuotersi alle parole di Pikel... "Per tutta l'erba pipa di tutti i Decumani, prima mastro Nano era silenzioso assai, ora è il primo a dire la sua... il clan Faradur è in grado di scuoterti la favella, a quanto pare..." Diede un'occhiata ai suoi compari, anch'essi interdetti del rapido sviluppo delle vicende... Morgon? Fistandantilus? Il quartiere dei Sogni? Minacce nascoste? Trame che si stavano evolvendo a loro insaputa? "Missioni" misteriose (...)? ...tutto ciò turbinava nella vispa (ma limitata, ad un certo qualmodo) mente dell'halfling... "Ah, al diavolo tutto, se qualcosa la si deve fare, bisogna farla... come diceva... bah, lasciamo perdere..." esclamò Brandibacco, alzandosi e apprestandosi

GDR Erano seduti al tavolo ed un nuovo giorno stava per cominciare. Avrebbero scoperto qualche indizio del loro amico Morgon? avrebbe incontrato altri nani del clan Faradur? Non ebbe il tempo di soffermarsi troppo su questi interrogativi che di colpo entrò una donna nella locanda. Visibilmente agitata, racconto' dei demoni che secondo lei infestavano casa sua. Era evidente il suo bisogno di aiuto, il suo viso tirato ed i suoi occhi sbarrati attendevano con ansia e speranza che qualcuno si facesse avanti. Pikel non potè far finta di niente e senza pensarci su si alzo' in piedi e disse: "cara signora, lei può stare tranquilla...ci pensiamo noi!" Poi però, accortosi dell'errore fatto avendo parlato a nome del gruppo senza il loro parere, si rivolse agli amici e si corresse:" beh...scusate...io comunque vado sicuro, anche da solo! non potrei perdonarmi di aver lasciato cadere nel vuoto una richiesta d'aiuto". Detto cio' attese di comprendere

Quella mattina Hengist e Pikel scesero al piano di sotto, e trovarono Riddack e Brandibacco già seduti al tavolo. Un gatto inseguiva qualcosa in un angolo della grande sala. Dal retro del locale proveniva il rumore di piatti e di acqua corrente. Un ospite russava sonoramente in un angolo, con la testa appoggiata al braccio sul tavolo. Evidentemente aveva dormito poco la notte o forse aveva iniziato presto, in quella mattina, a bere; vista anche la bottiglia vuota che gli stava innanzi. Un profumo davvero invitante riempiva la stanza. La colazione fu servita. Pane nero. Succo di mele. Frutta fresca. Uova e pancetta croccante. Un latte che pareva ancora caldo. Una scodella di noci. E per concludere una torta ancora fumante. Stavano ultimando la loro colazione e stavano per alzarsi per andare a cercare Fistandantilus; quando all’improvviso la porta della locanda si aprì. Un’anziana signora entrò trafelata nella locanda. Era vestita in maniera decorosa, non pareva certo

La serata si concluse di lì a poco. Pian piano la locanda iniziò a svuotarsi e la stanchezza per la lunga giornata iniziò a farsi sentire, anche per Pikel, Hengist, Riddack e Brandibacco. Il gruppo accolse l'idea di Pikel di continuare le ricerche il giorno dopo. Tutti si salutarono ed il gruppo si divise. Pikel ed Hengist salirono al piano di sopra dove avevano trovato una stanza. Mentre Brandibacco e Riddack dovettero uscire, pronti ad attraversare la piazza, per raggiungere l'edificio gemello. La prospettiva di una notte di sonno era rincuorante per tutti e quattro. NON GDR Se qualcuno vuole fare qualcosa in particolare me lo faccia sapere. Altrimenti conto che la notte passi liscia ed inizi il nuovo giorno

GDR Pikel sorseggio' il boccale di birra ed intanto con la mente torno' ai fatti accaduti quel giorno. Penso' "Ma come è possibile che sia rimasto qualche sopravvissuto? Quel giorno tutti i clan erano presenti, è dunque impossibile che qualcuno si sia salvato, io lo so, li ho visti morire!!!" nel mentre serro' con forza la presa intorno al manico del boccale, tanto che le nocche presero un colorito biancastro e poi continuo' a pensare "E poi il clan dei Faradur...proprio loro si son salvati...proprio loro che hanno tentato di rubare ciò che ora io indosso, tentando insieme di far cadere con la violenza il trono del nostro amatissimo re!!! Ora però lui giace sotto le macerie della montagna insieme al corpo del mio caro padre e di tutto il mio popolo!!!". Istintivamente ebbe un sussulto, quasi un tremore tanto che i muscoli vibrarono tesi nello spasmo. Dalla sua bocca usci' un grido terribile carico di rabbia e il boccale si frantumo'

Brandibacco tornò da Riddack e Pikel, ancora seduti al tavolo della locanda, allargando un sorriso verso i suoi compagni. Anche Hengist, nonostante i... postumi da tracannamento liquore, sembrava soddisfatto del dialogo sostenuto poco prima... "La migliore moneta d'oro spesa in questa avventura... Amici miei, rechiamoci senza indugio verso la Strada dei Sogni, nella parte meridionale del vecchio quartiere della città... Si va alla ricerca di un certo Fistandantilus..." disse l'halfling guardando di sottecchi i suoi compari. "Sento che la ricerca di Morgon entra nel vivo... per tutta l'erba pipa di tutti i decumani!" Al mezzo sorriso seguì però subito un'occhiata preoccupata: "E stiamo all'erta, ho come l'impressione che attorno a noi si stia muovendo qualcosa... intuito da mezzuomo..." soggiunse un po' preoccupato.

Dapprima arrivò alla torre nera, la più alta del palazzo, un primo corvo da nord est. Seguito immediatamente da uno proveniente da nord-ovest. Il primo si posò sulla spalla destra del lungo figuro dinoccolato, dai capelli lunghi, lisci, bianchi come la neve d’inverno e la barba lunghissima dalle stesse caratteristiche dei capelli. L’altro corvo invece si posò sul braccio testo del vecchio. Il vecchio voltò dapprima lo sguardo su di un corvo, poi sull’altro. Sembrò voler piantare i propri occhi nel cranio dei due. Occhi vispi e neri come la pece che facevano a pugni con l’aspetto generale. << Dunque il chierico sta per arrivare. Bene. Prepariamoci ad accoglierlo. Mentre i nani ti hanno scoperto, mio fedele servitore. Male. Ora dovrò provvedere in maniera diversa per scoprire dove sono diretti, anche se propendo per il sud, direzione dal quale il loro compagno non è tornato ...>> Finito di parlare, il vecchio, prese in mano il corvo appollaiato sulla sua

I vicoli di Kelvin stavano diventando troppo stretti per lui. Non aveva trovato alcuna traccia in quella città del passaggio delle sue prede. Non restava che andarsene anche da lì. L’indomani mattina se ne sarebbe andato. Fu in quella notte, mentre dormiva nel vicolo che aveva eletto a sua dimora, che gli apparve in sogno il suo padrone. La figura scheletrica gli apparve con il cranio pelato e tatuato come sempre, ma questa volta il volto era attraversato da un traccia di sangue che fuoriusciva da un taglio proprio sopra il sopracciglio destro. “ Sono a Specularum! Coloro che cerchi e che voglio tu uccida, sono a Specularum. Affrettati. Quando avrai fatto, vai a Forte Destino. Là troverai chi ti ho indicato ” Non si svegliò di soprassalto come ci si sarebbe potuti aspettare dopo un sogno del genere. Anzi, sul suo volto martoriato e scavato, comparve un sorriso soave. Da quando era rinato ad una nuova vita era stata la più bella notte. Non erano lontani. Il suo