Pikel vide aprirsi il corridoio, poi incrocio' lo sguardo dell'amico mago e vide dipinta sul suo volto una certa inquietudine. Qualcosa lo turbava e, conoscendolo ormai da anni e fidandosi ciecamente delle sue intuizioni, si mise ancora più in guardia in attesa di non sapeva ben quale pericolo.

Morgon terminò lo studio del suo libro. Spense la pipa che aveva accesso come suo solito in tutti i momenti di pausa e la riposa con cura nello zaino.  Un sorriso attraversò il suo volto. Aveva studiato ed ora aveva nuovamente la consapevolezza dell'incantesimo che conosceva. Era Per lui era come bere una pozione di guarigione. La sensazione che ne provava era la medesima.  Controllò con cura il contenuto dello zaino e mise al proprio posto il suo librone, solo dopo averlo avvolto in un panno di cuoio. Poi si avvicinò all'ingresso del passaggio segreto che scendeva nel buio. Osservò per alcuni istanti l'oscurità. Trasse un profondo respiro per annusarne l'aria. Si voltò indietro e si avvicinò alle torce che ardevano alle pareti. Ne prese due e le spense. La terza la prese e tenendola in mano tornò allo zaino. La poggiò a terra. Richiuse con cura lo zaino. Non disse nulla. Si mise lo zaino in spalla ed attese di capire i compagni se erano pronti. Fece due

GDR Il tempo sembrò fermarsi.  Il silenzio scese pesante in tutta la stanza.  Solo il rumore di qualche goccia che cadeva dal soffitto, rompeva la pesanta trama silenzionsa.  Un topo squittì in un angolo.  Si potevano sentire i cuori battere nel petto di ognuno degli avventurieri. Il fuoco delle torce bruciava rumoroso. Ombre lunghe a cangianti danzavano lungo le pareti. Passarono due minuti in cui quasi tutti gli avventurieri trattennero il respiro. Nulla. L'unico segno della presenza del passaggio segreto erano quei pochi mattoni che erano stati smossi. Nessun rumore al di là del muro. Nessun movimento.  Se qualcuno aveva provato ad entrare, probabilmente si era allontanato. Probabilmente. Non erano soli. La loro avventura non era ancora finita. Cosa li aspettava oltre quel muro?  La risposta a quella domanda la diede Padan Fain che con un balzo si lanciò contro la parete, silenzioso (prerogativa degli amici halfling) toccò

Pikel era ferito. Ed anche gravemente. Aveva bisogno immediato di cure e, accortosi della sua situazione critica, l'amico Hengist corse celermente in suo aiuto preparando un bendaggio con la grande cura e maestria che solo i migliori chierici possiedono. Percependo immediatamente degli influssi positivi, il nano sprofondo' in un pesante sonno privo di sogni. Ad un certo punto però, una sorta di agitazione cominciò a crescere dentro di lui. Nonostante stesse ancora dormendo, una sensazione di pericolo si impadronì del suo riposo e poco dopo spalanco' gli occhi. Vide Riddack vicino al trono arma in pugno, con Padain Fain che indicava il muro...qualcosa di brutto stava per accadere! La sua salute era migliorata grazie alle cure  ma restavano comunque tutt'altro che positive...diede fondo a tutta la sua forza di volontà per rimettersi in piedi, impugno' l'arma e si preparò allo scontro...poteva pur essere in condizioni critiche ma mai si possa dire che il guerri

Quando il gruppo di orchi e orchetti che giorni prima aveva lasciato l'accampamento per attaccare un villaggio nelle vicinanze, così come avevano fatto con la carovana di quel mercante di La Soglia, così come ordinato dal loro comandante, ritornò alla miniera non si aspettava di trovare l'accampamento deserto. Non c'era nessuno in giro. Non un rumore. Non un urlo. Solo il rumore dei corvi. Il capo della colonna, un grosso orco con una grande benda nera sull'occhio, urlò ordine ed iniziò ad imprecare. Tutta la colonna si stava per lanciare a perlustrare tutte le tende, quando da dietro una di esse uscì un guerriero. Enorme. Una lugna cresta rossa a far bella mostra di sè nel bel mezzo della testa. In una mano una spada a due mani, che lui brandiva con una mano sola, e nell'altra una grossa ascia bipenne. Entrambi le armi riportavano sull'acciaio delle rune incise. E le rune risplendevano di una energia rossastra che bastava da sole ad incutere una certa preo

Il sangue correva sulla lama del suo pugnale. Non vi fece troppo caso e la ripulì sulla tunica. Schizzi di sangue costruivano strane macchie, che sembravano muoversi mentre il mago camminava. Il pugnale stretto nella mano destra. Saldamente stretto. Si voltò verso Riddack che giaceva in una pozza di sangue, con un grosso taglio, appena al di sotto della mascella, che attraversa il collo da una parte all'alra. In un angolo, tremante, Padain Fain sembrò sorridere al mago, che si diresse verso Pikel... Morgon aprì gli occhi. Sudato. Trafelato. Quasi ansimante. Si guardò intorno. Riddack in piedi stava dirigendosi verso il trono sul piedistallo con la spada in mano. Padain Fain era anche all'erta con la spada stretta in entrambe le mani. " Che sta succedendo? " sussurrò alzandosi in piedi e prendendo in mano il suo adorato pugnale. Quando lo ebbe stretto forte nella mano destra, la sua mente corse al sogno che aveva fatto, ma non era quello il momento di mettersi

GDR Mentre i suoi compagni riposavano Riddack,che aveva scelto di fare il primo turno di guardia,vegliava e ripensava agli ultimi combattimenti...era sua abitudine rivedere mentalmente ogni affondo,parata e contrattacco che aveva eseguito,non aveva dimenticato le lezioni del suo maestro di spada.. 'c'è qualcosa da imparare da ogni combattimento...quando hai ucciso i tuoi nemici e il pericolo è passato ripensa ai tuoi movimenti e vedi cosa puoi migliorare!'  Un consiglio che aveva seguito sempre durante gli anni e che gli era tornato utile in molte occasioni..mentre ripensava all'ultimo combattimento,quello con il 'mostro verde che borbottava parole magiche' si rese conto di non aver notato lo strano rigonfiamento nella manica,dalla quale poco dopo sarebbe uscito il coltello che l'aveva ferito...ancora una volta gli tornarono in mente le parole del suo maestro..  'devi imparare a vedere,non limitarti a guardare!' e quella volta aveva rischiat

NON GDR Grazie a tutti per la scorsa serata di gioco, mi sono davvero divertito moltissimo! Che ne dite, riprendiamo il gioco? Siete pronti? GDR La notte passò tutto sommato tranquilla. Riddack fece il primo turno di guardia e tutto andò per il meglio. Poi fu il turno di Padan Fain che si offrì molto volentieri di vegliare su di loro. Tutto andò tranquillo fin quasi alle prime luci dell'alba (lo so lo so che site in una miniera e non vedete il sole sorgere, ma siamo alle prime luci dell'alba, ok?) quando Hengist si alzò bruscamente, avendo sentito un vento gelido accarezzare i suoi sogni. All'improvviso sobbalzare di Hengist, anche Riddack si alzò. Videro Padain Fain dietro al trono della sala in cui avevano combattuto ed in cui si erano barricati per riposare. La spada sguainata, e brandita a due mani in direzione del muro. Padan Fain sbucò da dietro il trono, guardandoli, quasi fosse sorpreso, intimando loro di fare silenzio, portandosi il dito indice sul

Buon inizio di questa nuova settimana, come ve la passate?   Nella serata di venerdì 8 novembre, L’Onnipotent Master (Lo Shamano), Pikel (il buon Civa), Riddack (l’altrettanto buon Marco) ed Hengist (Jimmy), si sono ritrovati nell’abitazione cuneese del primo per procedere un po’ più spediti con la loro avventura di D&D. Finalmente tutto il fascino di una serata intorno al tavolo, con il rumore dei dai di sottofondo... Questo è il riassunto di ciò che è successo (ringraziamo Jimmy per il preciso riassunto): La mappa del primo livello delle miniere Avevamo lasciato i nostri cinque eroi (ai tre sopracitati dobbiamo infatti aggiungere l’halfling Padan Fain e il mago umano Morgon) alle prese con un orribile mostro acquatico, che ha attaccato proprio l’hafling non appena questi ha guidato i compagni all’interno di una grotta naturale contenente un basso stagno. Nonostante alla viscida creatura si fosse unito anche una sorta di grosso ghiottone, i nostri cinque avventu